Prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il territorio alpino fu suddiviso in settori di copertura, affidati ad un corpo dell'esercito nato appositamente: la Guardia alla Frontiera (G.a.F.). Nelle Alpi Occidentali, tra il IX settore “Moncenisio e il X settore “Baltea”, fu realizzato il Sottosettore Autonomo “Levanna”. Di conseguenza nell'area che va da Malciaussia alla Valle Orco furono realizzate opere di difesa del Vallo Alpino. Tutt'oggi presenti, queste postazioni erano armate con mitragliatrici e cannoni; le caserme, oggi rifugi, davano invece alloggio ai militari di presidio. Durante la Battaglia delle Alpi queste linee di difesa servirono a poco perché costruite in valli difficilmente raggiungibili da eserciti nemici ma alcune vennero riutilizzate dai partigiani. A Malciaussia sono presenti una decina di opere, una di queste postazioni, la 201, è stata recentemente recuperata dal Comune di Usseglio. Attorno ai laghi Serrù e Agnel, tra Ceresole Reale e il Nivolet, le postazioni sono quasi tutte intatte e mimetizzate da sembrare delle piccole grange. Il libro racconta queste opere con l'ausilio di foto storiche e attuali, abbinando le descrizioni di un gran numero itinerari escursionistici utili per raggiungerle.