Altitudine |
Anno Costruzione |
n° Uomini |
Armamento |
Via d' accesso |
Stato Attuale |
3131 m |
1890 - 1910 |
200 |
8 cannoni 149 |
Strada militare |
Integra |
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Eccoci allo spalto della batteria, quota 3130 m e la vista spazia dal Monte Bianco sino al Monviso e oltre; luogo veramente strategico, quasi il tetto del mondo. Ora scendendo all' ingresso della batteria a quota 3117 si può notare l' imponente struttura. Il blocco di base è lungo 113 m e largo 8, al di sopra vi sono le otto torri alte 7,7 m con diametro 6,95 metri; protette dallo spalto natutale della montagna spesso una trentina di metri. La batteria è costruita 13 m sotto lo spalto. Tutta la batteria è percorsa da un corridoio principale ora pieno di neve e da un intercapedine, da ambo le parti è possibile accedere alle stanze e alle torri. Quattro rampe di scale in ghisa portavano alle casamatte dei 149, solo una torre è visitabile sino alla sommità. Ogni torre aveva il proprio montacarichi e la propria riserva munizioni. Percorrendo tutto il corridoio si arriva ad un reparto staccato, le latrine, in questa sezione dell' opera si possono notare ancora i colori originali dell' opera. Dall' ingresso principale, prendendo il corridoio che va verso la montagna, troviamo una scala che scende in profondità, collega prima il locale spolettamento e poi 4 rampe più giù la polveriera. Quest' ultima si può raggiungere calandosi con corde e ramponi perchè la scala è quasi del tutto immorsata nel ghiaccio. Un corridoio passa sotto la batteria ed è collegata al locale spolettamento, anch'essa è bloccata dal ghiaccio, sarebbe dovuta diventare un opera del Vallo Alpino a supporto della batteria. Una delle uscite si apre poco al di sopra della caserma ufficiali. L' opera al tempo che fu costruita era la più alta al mondo e non esisteva artiglieria in grado di sconfiggerla, infatti le cupole non erano corazzate, poi con l' innovazione delle armi, nel 1940 i francesi schierarono i mortai da 280 mm progettati apposta per lo Chaberton e allo scoppio del conflitto per molta fortuna colpirono la batteria. Col bombardamento morirono dieci uomini, nove alla batteria (3 medaglie d' argento e 6 medaglie di bronzo) e uno poi all' ospedale di Pinerolo: Ferruccio Ferrari (medaglia d' oro). Per info più dettagliate consiglio il libro di PierGiorgio Corino - La Batteria dello Chaberton. |